Da uno studio condotto presso la Stanford University su un campione di 2.400 internauti adulti, è emerso che il 14% presenta i sintomi di una dipendenza dal web, o almeno di una qualche forma di uso compulsivo della rete. Sebbene i ricercatori abbiano precisato che "il tema richiede studi più approfonditi", i sintomi riferiti dagli utenti sarebbero paragonabili a quelli di un abuso di sostanze stupefacenti. Ovvero, presumo, oltre alla dipendenza, assuefazione e crisi di astinenza. Come dire che non solo si registra una tendenza inquietante a presentare segni di disagio psicofisico in condizioni di deprivazione dall’uso della rete, ma anche un progressivo incremento delle variabili che tale uso descrivono. In altre parole, estrapolando i risultati della ricerca, saremmo tutti destinati a dover usare il web sempre di più o sempre più intensamente, pena un peggioramento almeno apparente della qualità della nostra vita. Non che l’informazione non fosse già piuttosto intuitiva, ma avere il conforto della scienza è sempre rassicurante.
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"Quid Tum?" è il motto del grande architetto umanista Leon Battista Alberti che allude alla sua tensione intellettuale di radici classiche contaminata da un'inquietudine irrazionale e anticlassica. A lui mi ispiro per riflettere e dialogare sulle cose.Ricerca

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